ELEGIE
18 settembre 2011
per Friedrich George Otto
I°
Elegia alla luna e Der Mond
Der Mond
Indugia luna, verrò.
nel segreto del sogno.
La Luna
Forte della tua forza,
giungerai furtivo per
sciogliere nodi di pene.
Le tue labbra schiuse
all'estasi di vita.
A voi confido rime
che m'allieta i giorni
il suo sorriso. Di notte
il suo venire in sogno.
Der Mond
Luna tu sola sai
come m’accogli,
lieto nell'alitare lieve
della luce radiosa
la tua luce Luna.
II°
Elegia alla Luna da Der Mond
Der Mond
M'avvolgi di luce culla-luna.
Sei letto ai desideri.
Chiarore nell'oscuro sentire
Appari fredda nella notte.
Ma per mio tormento
possiedi archi di delizie,
sottendi melodie. Sopra
di me stendi il tuo sguardo
lambisci il mio pensare.
A me basta cullarmi
nel tuo arco bianco,
perdermi nel lenzuolo
della tua luce chiara.
Provare l'abbandono.
III
Elegia alla Luna e Der Mond
Der Mond
Silenziosa luna vaghi nel cielo.
Limpida s'annuncia l'aurora
e tu svanisci, per poi tornare
stasera nei miei sogni oscuri.
T'ascolto, dici: sono nascosta e vivo,
scrivo la mia scia di luce per te.
La luna
Lasci lascive bave bianco-argentate
di pulviscolo incolore
come liquore evanescente,
quel niente colmo di promesse.
Abbiamo volti solcati da dune
viviamo di sospiri, di giochi
in eterna musica e sapere
che si ripete nell'eco
IV° ELEGIA
Tu dai mille volti amica
di giochi solitari quando
i pensieri della notte
arrivano a frotte,
armati di desideri
resti silente a guardare.
Rapito ai sogni
Da tuo volto di ghiaccio
che gioca con arditi allacci
nel bosco di librati abbandoni.
Perduto nel globo dei desideri.
Annaspo, cado, mi sorreggi. Forse.
La Luna
con un solo sguardo lunare
sciogliamo nuvole in gocce,
spargendo polvere di cielo.
Temi il mio ardire
giochi con sensazioni rimosse,
alternanze segrete,
passioni-eccesso nascoste
sotto l’ombra del tuo velo.
V°
Elegia alla luna e Der Mond
Luna il tuo pulsare intenso
mi penetra, m'avvolge,
mi spaventa. Celata luna
che conduci, pur spenta
i miei destini. Resta
nel tuo mondo ghiacciato
di luci e ombre, ove
l'eros si nasconde.
A me, terra desolata
senza innesto, ne seme,
resta il timore di spasimi,
di unioni. Giochiamo
insieme l'amoroso gioco
VI° EGLOGA
Oltre il buio è il sogno.
Le lancette segnano il domani
tu rimani incerto nel tuo sorriso
astrale. Inarrestabile avanzi
cali, sali, verso l'unico volto
che ti rende viva.
Ami il buio con il suo oscuro
incanto. Io canto a te custode
di gioie segrete.
Una sola notte e poi svanire.
Quante volte hai temuto di perdermi
Tu verrai per cantarmi melodie.
In un sussurro che è come un suggello.
La porta del giardino tra le nuvole.
E’ aperta al tuo stupore, al mio.
VII
Elegia alla Luna e Der Mond
Ombra nel roseo colore
del tramonto, sei tu luna.
Musa o dea, vieni, mi cerchi
ti sveli. Non deludere lo spirito
che vive di vita mai vissuta
Sei la luna e sole.
Ninfa e folletto, fanciulla
e cavaliere, eroina ed eroe.
Resta. Vicino a te il sonno scompare.
Le nuvole diradano leggere.
Le stelle brillano a corona.
Tu che turbi le notti e scompari
Tu sublime, tu eccelsa,
Tu che rendi l'attimo perenne.
Tu lenisci le pene, trasformi
I dolori in gioie, sorridi lieta
La notte t’apre i cancelli del tempo.
E’ il velo che nasconde il male.